DISAVVENTURE DI CONFINE

30 MARZO 2008

Io ed Ewa siamo appena tornati da una settimana di giri e giretti per l’Europa, conclusasi con uno scandalo senza precedenti: il treno che stanotte avrebbe dovuto portarci puntuale e preciso da Karlsruhe fino a Milano Centrale ha avuto (udite, udite) 1h 10′ di ritardo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! e la cosa più clamorosa è che alla stazione di Karlsruhe non è stato annunciato nulla, e solo dopo ripetute e sollecite proteste (da parte mia e di un altro manipolo), gli uomini delle possenti DB si sono resi conto che il treno, che loro pensavano essere già transitato da mo’ , in verità non era mai passato per la stazione e noi ancora lo aspettavamo.
Solo per pura fortuna si sono evitate scene di panico da parte dei tedeschi, ormai abituata a precisione e puntualità che, feriti in quanto di più prezioso, avrebbero potuto darsi a scene di isteria di massa, con supermercati assaltati ed il fantasma dello sfacelo di un Paese.
Ad ogni modo con il dovuto ritardo il treno arriva, io ed Ewa inconsapevoli saliamo, ci mettiamo al nostro posto e tentiamo di dormire… se non che il riscaldamento del vagone era rotto. Dopo 15′ e diversi strati di vestiti, sono andato a cercare il controllore che mi ha rassicurato confermandomi che il riscaldamento era “angeschaltet” (quindi accesso) ma che a causa di “technische Probleme” probabilmente non funzionava correttamente. Alle mie ripetute richieste di cambiare vagone (ci trovavamo in uno dei due unici “Sitzwagen”…) o per lo meno di fornirci di coperte d’emergenza, lui ha semplicemente alzato due spalle da Maultasche(sorta di tortello tedesco) troppo cresciuto e mi ha detto “es tut mir leid, aber dies ist unmoeglich”!!!!!!! (mi spiace ma è impossibile!!!!).
Ad ogni buon conto, in un qualche modo ci addormentiamo, se non che alla frontiera Svizzera-Italia vengo svegliato in malo modo da un Carabiniere che mi chiede i documenti. Alla mia sonnacchiosa domanda “dove ci troviamo?”, non risponde gelido. Ci mancava che mi suonasse l’adunanza militare con una tromba direttamente nell’orecchio.
Il Carabiniere è subito seguito da un terzetto di finanzieri, il cui cane ha un rapido coito con il mio zainetto.
Il finanziere n°1 mi dice sollecito “se ha della roba o dei resti di qualche cosa li tiri fuori subito, che se li trova il mio collega è peggio”. Io non so se ridere o piangere, mentre il cane infila il naso in ogni buco del mio povero zainetto ormai violato.
Arrivano i finanzieri n°2 e 3 che, con guanti in lattice mi chiedono quasi divertiti “lo apriamo?!?”. Io avevo il giaccone addosso, il cappuccio della felpa tirato su e la kefijah fin sopra al naso per il freddo. In un attimo mi rendo conto che il mio aspetto non è certo dei più rassicuranti, quindi faccio spallucce e dico “e apriamolo!”.
Mentre il finanziere n°3 osserva il tutto con commenti del tipo “ma ha notato come il cane ha puntato in maniera decisa il suo zaino?”, ed io gli rispondo mestamente “ho notato, ho notato”, sperando che il cane non fosse venuto in qualche tasca dopo il coito, il finanziere n°2 lavora di fino e tira fuori tutto l’estraibile dallo zainetto…
Durata totale della perquisizione: 12′ buoni.
Risultati della perquisizione:
a) Un contenitore per pellicola fotografica contenente gessetti colorati che uso ad allenamento. Il commento è stato “Ah, ecco, e questo cos’è?!?”.
Risposta: “Gessi”
Momento di imbarazzato silenzio… “Ecco, appunto, gessi”, chiude il finanziere n°2, mentre il n°3 ancora pensava a come il cane avesse puntato il mio zaino, ma soprattutto perché.
b) Un contenitore per pellicola fotografica contenente, fra spille da balia, un pezzetto di legno ricordo di un’estate. Il commento è stato “E questo è…”
Risposta: “un pezzetto di legno”
c) Una macchina fotografica. Il commento è stato “Ma qui abbiamo anche una macchina fotografica”, con tono allusorio. Già mi aspettavo di doverla aprire buttando via un rullino di fotografie, ed invece è stata tranquillamente depositata sul sedile e lì lasciata.
d) L’ultimo pezzo di TOBLERONE, probabilmente il motivo per cui il cane della GdF è quasi venuto sul mio zainetto… ma i finanzieri non lo ammetteranno mai.
Conclusa la perquisizione, i tutori dell’ordine se ne vanno, io ed Ewa ci rimettiamo a dormire, per scoprire al mattino che non solo il treno non aveva assolutamente recuperato il ritardo, ma ne aveva accumulato un ulteriore quantitativo, facendoci così perdere le coincidenze per Verbania e costringendoci ad una sosta forzata alla Stazione Centrale di 3h!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ogni rimborso del biglietto è ovviamente impossibile dato che si tratta di un biglietto estero.

C.A.

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