Nei racconti precedenti sul nostro amico Bepi, per questioni di spazio, non mi sono soffermata a raccontarvi del Bepi di tutti i giorni. Al mattino partiva da casa a piedi due ore prima, la casa distava dal lavoro un chilometro e i più si domandavano perché. Quella più curiosa era la moglie, non seppe mai che Bepi andava a salutare tutti gli amici dei baretti che offrivano al primo cliente la Marsala. Aveva una cura personale molto particolare, soprattutto per i capelli. Il nostro amico Gandi lo accusava di essere la principale causa del buco nell ozono per l’uso pregiudicato di quantitativi industriali di lacca Cadonet. Aveva un imbarazzante “riportone”, constava in una lunghissima ciocca di capelli che Bepi con consumata maestria si arrotolava sopra la testa, trattenuta da una fittissima quantità di minuscole forcine. Il Gandi diceva che aveva fatto cinque anni di scuola da un parrucchiere Sik. Nessuno seppe mai quanto lunghi fossero i capelli di Bepi, finché un giorno Gandi, non buttò un” pirat, ” rumorosissimo petardo, nell’androne del palazzo dove Bepi lavorava. I muri del ristorante vibrarono, dopo pochi minuti comparse Bepi, sconvolto, era il tempo degli attentati delle BR, aveva il “riportone” tutto sciolto e gli occhi fuori dalla testa. Appena vide Gandi a bocconi sul pavimento dalle risate voleva strozzarlo. Mica per la paura, ma perchè il capo aveva sorpreso tutti che dormivano. Il Gandi viveva in una casetta sui colli dotata di pollaio, non so quante e quante volte Bepi gli abbia chiesto se gli dava una gallina da fare al forno per la suocera. In centro nella mia città c’era un negozio che a carnevale vendeva diversi scherzi, anche galline di gomma. Fu lì che Gandi ne comprò una la aprì un pochino la appesantì in qualche modo la bagnò la avvolse con tanti strati di pellicola e la surgelò. Arrivò finalmente il giorno della donazione della gallina per l’ occasione Bepi offrì da bere a tutti gli amici. Il lunedì si presentò al bar un pò serio, parlò poco, non aveva voglia di andare in ufficio doveva aspettare una certa persona, perché aveva avuto un problema con la suocera. Il Gandi si fece vedere dopo due settimane. Un mese dopo lo convinse, per rimediare la figuraccia con la suocera, di accettare in regalo una preziosissima confezione di porcini sott’olio. Con il vapore della macchina del caffè, Gandi, staccò l’ etichetta alla confezione di banalissimi funghetti sott’olio, ne attaccò una splendida con la scritta : Primizie di Bosco i Gioielli del parco Sveiete. In dialetto da noi “sveiete” significa svegliati.