IL PERICOLO SI AVVICINA

Domenica pomeriggio, una giornata bellissima. In mattinata, c’era stato molto vento e aveva spazzato tutte le nuvole, liberando un cielo nitido. L’aria era frizzante.

Vicino a casa nostra, hanno appena risistemato gli argini , rendendoli praticabili da chiunque. Una volta questi argini erano praticati  da gente strana, molto strana e dagli atleti (potevano scappare con facilita). Ora invece, vengono percorsi dalle famiglie. Dalle nonnette con il cagnolino e dai soliti atleti, non si vedono strani personaggi. Tutti i mezzi, che non siano a motore, hanno il privilegio di passare lungo l’argine.

Come rinunciare ad una passeggiata con gelato in mano ? Che bello, proprio una gustosissima idea, niente di meglio per rilassare la mente. In pochissimi passi e molte parole i gelati finiscono. Quando si finisce un gelato enorme si viene subito presi dal rimpianto. Così, alla mia lei, nasce la domanda : ” ma che bello questo argine , potrei venire da sola a correre ? Guarda quanta gente che c’e’ “. Da lodare, una buona intenzione, spenta subito dalla seguente affermazione : ” Non posso venire perche’ , sicuramente, questo posto e’ frequentatissimo da

MALEINTENZIONATI !!”. Da mettere in evidenza che questo vocabolo non era mai stato usato (parola tolta dal dizionario nella meta dell’800). Entriamo in un’atmosfera di osservatori guardinghi. Ci guardavamo in giro, cercando di capire chi poteva essere un potenziale MALEINTENZIONATO. Io non ne vedevo. Cammina e cammina, arrivammo quasi alla fine dell’argine, dove c’e’ un rampa di terra e ghiaia su di un lato e dall’altro una bellissimo parco con panchine e , addirittura, una doccia, per chi volesse farsela, dopo aver preso il sole. Sempre a braccetto, camminiamo verso la fine del tracciato, sennonché vediamo una “Vespa” , bianca, guidata da un tipo abbastanza grosso, caschetto non regolamentare, senza specchietti retrovisori (classico dei rapinatori perche’ non si impigliano), vestiti scialbi e scuri, che si dirige verso di noi. Porca miseria alla fine il maleintenzionato esisteva, ci stava venendo incontro. La mia compagna mi stringe, il tipaccio si avvicina, cavoli tra pochissimo scoppia la rissa. Invece il tipo rallenta , mi guarda, rallenta ancora e mi fissa. Momento di panico, cosa vuole ? Si ferma e … Mi saluta per nome. Il maleintenzionato era il figlio di una mia ex vicina di casa. Un ragazzo fantastico, lavoratore e sempre corretto. Io e lei, guardandolo, scoppiamo a ridere. Lui non capisce e con gergo colorito mi chiede : ” ma che c…o hai da ridere ?” . Gli spiegai il nostro stato d’animo e ci facemmo tre risate insieme.

Scattai una foto. Episodio da raccontare anche quello.

A.L.

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