GIRETTO IN VESPA

Anni e anni fa (tantissimi anni, non so’ se avete capito) ho fatto un bellissimo incidente in moto. Avete presente gli incidenti  che poi si raccontano per tutta la vita ? Ecco a me mancava e ora non posso più dire che mi manca. Le tappe sono state: incidente, preparazione all’intervento (ero malconcio e non potevano operarmi subito), intervento, attesa perché il corpo reagisca e infine riabilitazione.

Arriva il giorno che esco , da solo, camminando senza stampelle , la stato d’animo era alle stelle . Serata di primavera, bella fresca , frizzante. Chiamo il mio amico di allora ( e per me anche di adesso, non lo vedo da 8 anni), Mauro, per fare un girettino con la Sespetta rossa , 50 Special. Mauro e’ un ragazzo dai capelli rossi e il nostro primo approccio e’ stato litigando e picchiandoci. Cose da ragazzini, classiche scaramuccie. Ma la cosa ci aveva legato molto. La mia cantina, era condivisa con la famiglia di Mauro. Nel nostro quartiere le cantine non erano abbastanza e dovevano essere condivise, vi  raccontero’ gli episodi che succedevano. Mentre scrivo mi viene in mente quando , con Mauro, ci chiudevamo in cantina e aspettavamo i “calciatori” che uscissero dagli allenamenti serali. Si fermavano sempre davanti alla cantina a chiacchierare e io, che ho la capacita’ di fare la voce grossissima e profonda e ad alto volume , sollecitato da  Mauro, mi mettevo davanti al balcone chiuso e urlavo ” EORA GAVIO FINIO DE FARE CASIN, CHE DOMAN MATINA GO’ DA ANDAR LAVORARE, DESSO VEGNO SO’ E CHI CIAPO CIAPO……” . C’era un fuggi fuggi generale. Che bello, quanto ridevamo, i tipi scappavano dicendosi ” adesso el ce tira drio na’ secia de acqua”.

Quella sera prendiamo la Vespetta e in due senza casco (si poteva , ai quei tempi…..) e andiamo verso il centro. Mauro aveva un braccio ingessato e io la gamba ancora “dura” (dopo quasi sette mesi dall’incidente stradale), che coppia, sembravamo , anzi, eravamo dei catorci. In realta’ l’avevo chiamato solo perche’ non potevo accendere la Vespetta (la gamba ….). Il giretto divento’ un girone e ad un incrocio , mentre aspettavo che scattasse il verde, mi volto, per guardare la macchina dietro di me ( gli specchietti non erano obbligatori). Cosa vedo ? Una macchina dei carabinieri. Riguardo meglio e non era la macchina dei caramba, stesso colore. Chiedo a Mauro di guardare la macchina dietro di noi , anche lui ci casca, poi si mette a ridere per la svista. Scatta il verde, la Vespetta MUORE !!!  Provate immaginare i due catorci che cercano di fare ripartire la Vespetta. Con la maestria di chi smonta motori, facendo tanti danni, la Vespetta resuscita e attraversiamo l’incrocio. La macchina dietro di noi, parte facendo sgommare le ruote e ci sorpassa cercando di chiuderci la strada.  Io, ho capito subito cosa stava succedendo e riesco ad evitare che mi si venga preclusa la possibilità di eventuali manovre. La macchina ripete la manovra risorpassandoci e , questa volta, chiudendoci addosso ad un cassonetto. L’uomo scende dalla macchina e tira una sberla a Mauro. Mauro, prontamente, si abbassa e la sberla colpisce me. Ho visto le stelle, veramente, ho visto la classica stella dei fumetti . Una grande stella bianca su sfondo nero. Il fatto e’ accaduto in “quasi” rigoroso silenzio. Il tipo risale in macchina e riparte. Noi, sempre in silenzio, ritorniamo in cantina e mettiamo a nanna la Vespetta. Ci salutammo e buona notte.

A.L.

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