I VASETTI

Alcuni anni fa gli operatori del settore alimentare, per legge, dovevano essere in possesso del libretto sanitario. Tutti gli anni, per poterlo rinnovare, bisognava sottoporsi a tutta una serie di accertamenti compreso il famosissimo e micidiale vaccino antitifico. Te lo iniettava una specie di ibrido tra l’aguzzina di” Misery non deve morire” e un bradipo dell’amazzonia, aveva una mira scarsa e se ti andava bene

ti faceva l’iniezione quasi sotto un rene. Altra situazione indimenticabile era la consegna del campione di feci. Una volta non c’erano i contenitori sterili, cosi’ ognuno si arrangiava come poteva. I contenitori, ovvero i vasetti, erano di tutte le misure e di tutti i tipi, ricoperti con carte assurde, quelle dei sacchettini delle caramelle, con la carta del pane e a fiori. Tanto era l’imbarazzo, nel dover tirare fuori dalla borsa il campione, che ognuno cercava di camuffarlo, ma evidentemente con scarsissimo successo. Mi ricordo una volta che, in fila per la consegna tra due suore, sentii l’infermiera lanciare grida dall’ambulatorio, vidi uscire due operai dell’azienda del gas, con due vasi da mezzo chilo, le suore diventarono paonazze. Ora questo folclore non esiste piu’ c’e’ il CORSO di igiene che non e’ altro che lo stesso corso dell’ HACCP con qualche SLIDE di malattie rare, sempre proiettate alle 16 a stomaco vuoto, e un polpettone di informazioni senza capo ne’ coda, L’unica cosa che ho scoperto e’ che mia mamma mi ha sempre scongelato la bistecca sopra il termosifone, secondo l’insegnante questo avrebbe potuto avere delle conseguenze sulla mia salute. Il giorno dopo telefonai a mia mamma dicendole di non scongelarsi mai piu’ la bistecca sul termo, lei candida mi rispose, che adesso la bistecca la scongela cosi’ solo ai suoi gatti. AGGHIACCIANTE!

D.R.C.

L’autrice della foto, mentre costruiva il set ,(vasetti con carta) ha dato il massimo della sua creativita’)

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