Ieri hanno rubato la bicicletta alla mia collega Bena. La trattoria e’ proprio davanti a vari istituti universitari che, come si sa, sono luoghi pericolosissimi per le bici. In tutti gli anni che siamo la, all’appello, mancano circa sette bici, un ciao e uno scooter Ovetto, nonché quel prodotto di ingegneria genetica del Fifty di mio moroso, naturalmente anche il mio Free ha rischiato, ma dopo una prima occhiata, e’ stato sicuramente scartato e giudicato non rubabile. Ma l’episodio che mi era accaduto, non riguarda una bici, bensì un lucchetto, non uno qualsiasi, ma IL MIO lucchetto. Comprai questa meraviglia della scienza e della tecnica, per la mia adorata Atala dell’ 85, assemblata da un mio carissimo vicino di casa e straordinariamente indistruttibile con freni a bacchetta. Una mattina vado a fare la spesa in piazza delle erbe. Compro naturalmente piu’ del necessario, ma come si fa a resistere a tutti i fruttivendoli, i verdurai, i pizzicagnoli, ecc. ecc. Carica come un tir mi dirigo verso casa. Nel cestino stracolmo ho sistemato, il lucchetto, al di sopra della spesa. Il lucchetto era chiuso. Preciso che l’oggetto in questione e’ un diabolico prodotto tedesco, che non ho mai visto in commercio, per imparare ad usarlo ho dovuto quasi fare un corso e molte volte ho rinunciato ad usarlo. Correndo forte per tornare a casa, quel giorno, presi una buca nella strada ciottolata, il lucchetto fece un volo. Ero di fronte all’universita’, il Bo’. Frenando, e subito ritornando indietro mi accorgo che una vecchietta ha raccolto il mio lucchetto. La rincorro, mi affianco e le dico:” signora scusi il lucchetto che ha trovato e’ il mio.” La signora era munita di maledettissima Graziella con sella “raso terra”, gobba e con una borsina della spesa. La ‘borsina della spesa” puo’ significare che la nonnina ha dimenticato il prezzemolo per il manicaretto antico dedicato al nipote zitello. Oppure puo’ essere che la vecchietta diabolica compri poco cosi’ tutte le mattine va a rompere le balle a tutti i poveri lavoratori. Fatto sta che la signora mi risponde:” questo e’ il mio lucchetto.” Resto un attimo allibita, mentre la mentitrice prende il largo. mi butto all’inseguimento, scena: io che ribadisco alla signora che la proprieta’ privata e’ un diritto ineludibile. La vecchietta, per distanziarmi, stava rischiando la vita. Con una mossa a sorpresa la precedo e le dico: “se il lucchetto e’ veramente suo mi faccia vedere che lo apre con la sua chiave”. In trappola la vecchietta comincia a urlare. Ma io non mollo. Ad un certo punto dopo che si era formato un capannello di persone pronte a linciarmi, perche’ la mite vecchina gridava:” al ladro”, avvenne un miracolo. Una guardia giurata, si avvicina e dice alla vecchietta di aprire il lucchetto. Lei imperterrita con una sicurezza invidiabile, comincia a provare tutte le chiavi, non riuscendovi mi dice che la chiave l’ha persa. La guardia mi prende finalmente la chiave e sgancia il lucchetto. Il giorno dopo il vendicativo lucchetto si e’ bloccato ed ha ceduto solo dopo una settimana.